L’Avvento-RE

Avventati lettori e avventate lettrici buon pomeriggio. Il comandante Kirk ehm Fox vi dà il benvenuto a bordo de La Pensione Gaia Rosola. La temperatura esterna è 5 gradi, quella interna, malgrado il camino e la stufa a CAROsene raggiunge, alle 16:45 ora di Roma  i 9 gradi . Stiam per decollare per una ennesima avvincente, avvolgente e avventurosa puntata di Star Crock, la saga felina ambientata tra le ciotole e il dispenser del cibo secco

A parte gli scherzi, ieri, mentre col naso gocciolante ticchettavo sulla tastiera, lavorando duramente fino a tarda ora  mi é venuto in mente il Cardinal Biffi.(Ebbene sì preoccupatevi per la mia salute mentale) Pensavo a quando aveva definito Bologna città sazia e disperata. Sbagliava! la città sazia per antonomasia non è l’amata Città della Mortadella bensì Stoccolma! uach uach… eh il freddo fa grandi cose sui neuroni. Da qualche parte ho letto che la morte per assideramento è particolarmente morbida, non vorrei dovervelo confermare in una delle sedute spiritiche organizzate dalle pensionanti!!

Il week end stava scorrendo particolarmente greve tra il gelodellamorte, le risse tra Dart Fenner e gli altri pelosi, il duro  lavoro, e l’attesa del carico di legna che si faceva ancora desiderare, passatemi il termine, ardentemente.

La nostra Fox si inerpicava sugli alberi, per depredarli dei rami secchi e scariolava fischiettando le note di “magica Trippy”, una delirante serie di canzoni che la Cortellesi cantava alla maniera di Cristina d’Avena, il sole splendeva e i monti all’orizzonte erano belli innevati. Ah le gioie della rustica vita all’aria aperta, pensava, odorandosi  con piacere la pelle che sapeva di aria e di sole, odore di selvatico (d’altronde che pretendete da una Volpe, pure il deodorante che usa è al muschio, per sentirsi come nella sua tana)

La Zia mandava inquietanti messaggi, sosteneva di avere un uccello in mano. Raccapriccio, mie Saffiche lettrici, queste etero si sentono in dovere di comunicarci ogni loro performance! Era necessario approfondire la questione che puntualmente si rivelò ben poco lubrica. La Zia e la Smilza, ex fidanzata della Cesira passeggiavano in una centrale via della Città della Mortadella quando come provetta Giovane Babbiotta  La Zia individuava un uccello sperduto. Un tenero canarino che, dopo un rocambolesco inseguimento finiva alfine tra le sue grinfie!  Poteva ella rinunciare ad accaparrarsi un uccelletto fosse anche inutilizzabile per i suoi giochetti sessuali? No miei cari lettori, siete già avvezzi agli irrefrenabili appetiti sessuali de La Zia, vero? Insomma… Morale della favola “Lasciamo La Zia San Francesco e noi lesbiche dedichiamoci a San Francisco! “

 Per concludere mi informa Occhi Pirletti che la Zia, non avendo trovato la Seppia, nota lesbica del tipo LIPU  (Lesbica Infermiera di Piccioni Urtati) desidererebbe che qualcuno andasse a prelevare l’uccello da casa sua per portarlo all’ospedale dei pennuti. Mah!

Lascia un commento