Confinata alla Locanda dei Grassi Tortelli Fox non si dava pace.
Erano tempi assai grami, l’ hottantorto inibito, niente lavori in laboratorio, impossibile raggiungere la Gaia Rosola, obiettivamente un vero inferno.
La prima settimana era passata più o meno laboriosa , sistemando cantine e riportando alla luce utili manufatti che si credevano estinti.
Fox con la scusa di fare spazio progettava di ospitare fiumi imbottigliati di ghiotta vinazza e cervogia in vista del prolungarsi della quarantena.
Occhi Pirletti e la Funga avevano colto l’ occasione per sistemare gli orpell…ops oggetti che Occhi Pirletti si ostinava a custodire un po’ per affezione, un po’ pensando ai lauti guadagni a fronte di una ipotetica futura vendita.
Financo la Seppia si era risolta a buttare alcuni oggetti e meditava di installare scaffalature per aumentare la portata della suo accumulo compulsivo.
Vlad, era incollata alle notizie di cui abusava sia in lingua italiana che nella lingua madre. Nulla sfuggiva al suo severo sguardo da infermiera dalla schiena dritta. Era ormai accampata giorno e notte, salvo i turni di lavoro e qualche pausa fumareccia o mangereccia, di là nella cripta, sdraiata sul divano, l’oscurità rischiarata solo dalla luce del videoproiettore sintonizzato sull’ultimo bollettino di guerra.
Il gatto SPIN era in sollucchero. Esaltato dalle due schiave che gli mostravano sì tanta devozione da non lasciarlo mai solo e senza trastulli, si stava allargando esigendo ancora maggiori attenzioni del solito. Era invero anche molto indispettito dalla sospensione delle attività lavorative di Fox e Occhi Pirletti. Infatti quand’esse erano intente nelle loro lavorazioni il felino cercava e a volte riusciva ad intrufolarsi nel sancta sanctorum del fotorestauro per affacciarsi alla finestra a nord, che gli offriva un punto di vista privilegiato per tenere d’occhio BAUBAU l’infelice maremmano della casa accanto che neppure la quarantena, con la drastica riduzione di motivi di abbaio, aveva zittito.