CENA GRECA (CON TRAGEDIA FINALE)

Indaffarati lettori e indaffarate lettrici.

Ogni promessa è debito e ieri sera si è svolta, alla Locanda Grassi Tortelli, la cena Greca in onore de La Solutrice, la brillante Hata Hari che ha risolto il primo quiz della Pensione Gaia Rosola.

Fox, al solito, preoccupata del fatto che il cibo potesse scarseggiare, aveva lasciato Bibì e la Sorcina (quella gran topona, tanto per restare in tema di ratti ) ad apparecchiare il desco, ed era uscita nella gelida serata a procacciarsi altre porzioni di carne, per poter saziare quella che nella sua mente affamata doveva essere una comitiva di 25 minatori appena rientrata dopo un doppio turno di lavoro. Al suo ritorno si era già aggiunta Narghilé, l’ (h)umante, così ribattezzata in onore del ruolo che le viene attribuito da Tira e Milla, donna da lei intensamente desiderata. Di lì a poco arrivarono, cariche di doni la Solutrice e Toga Piumuta, seguite a ruota da Occhi Pirletti che mostrava già i primi sintomi di un congelamento che più tardi avrebbe raggiunto le facoltà intellettive.

La Cesira Casanova si faceva aspettare, una delle sue solite cadute libere di Stile, era infatti allo Stile Libero, e durante il suo ritardo la compagnia intera si domandava, preda dello stupore, le ragioni del suo recente successo con le pupe, arrivato al TOP (FAIGH) i con l’ultima conquista, una donna dalla vasta escursione altimetrica (dai fondali delle Maldive alle cime delle Alpi). Mah dev’ezZER MATTa ! Conclusero le commensali e ci bevvero sopra abbondantemente fino all’arrivo della Cesira.

Tra una Moussaka e una bitfeki, l’aglio scorreva a fiumi con le solite discussioni che potete immaginare, lavoro, amore, salute, manco Fox facesse di nome Paolo, come l’omonimo astrologo.

Babbo Natale, travestito da Toga Piumuta e Hata Hari, dispensava regali, le bottiglie di vino e rum evaporavano e piano piano la maggioranza degli ospiti lasciò la Locanda, senza presagire la tragedia che di lì a poco si sarebbe consumata.

Il 22 Dicembre, giornata per Fox particolarmente pesante, si chiudeva con l’intenzione di sfinirsi per assicurarsi il sonno. Così decise che era ora di imbottigliare la Cervogia che da tempo giaceva nel tino, giunta ormai alla giusta densità per essere posta nella penultima vitrea dimora,la bottiglia, dalla quale sarebbe passata in un bicchiere per finire finalmente nel garganozzo delle assetate Pensionanti .

La Cervogia in questione era una Strong Ale, migliorata con malto in polvere e con lievito liquido e si preannunciava veramente prelibata. 13 litri di delizioso, ambrato, alcoolico ristoro.

Sotto l’occhio un po’ offuscato di Narghilé che le lasciò operose per rientrare nella sua tenuta, Fox iniziò a riempire le bottiglie, incaricando Occhi Pirletti del’operazione denominata “priming”, l’aggiunta di zucchero per la seconda fermentazione in bottiglia,e della tappatura.

Giunta al fondo del barile, mentre si apprestava a lavarlo, prevedendo per il giorno successivo una birrificazione prenatalizia, ebbe come una visione. Si voltò e vide Occhi Pirletti che, lamentandosi per la scarsità dello zucchero, raschiava con il dosatore, quello che sembrava agli occhi allucinati di Fox il CONTENITORE DEL SALE!

Brivido, terrore, raccapriccio! Erano state già rabboccate 8 bottiglie su 13. Ma facciamo buon viso a cattivo gioco, chissà magari non tutti i mali vengono per nuocere, ci salveremo dall’alcoolismo, o magari abbiamo creato una birra
unica nel suo genere: la Salt Ale (potremmo dedicarla a Salta la Cavallina).

Che tragedia.

Diamo il triste annuncio della dipartita di gran parte della produzione nata il 26novembre e prematuramente scomparsa il 22dicembre. Non fiori ma botti belle piene

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